Silvano Zompicchiatti

Silvano Zompicchiatti

Disegno

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Silvano Zompicchiatti è nato a Cividale del Friuli (UD) nel 1940 e ha vissuto per lungo tempo a San Leonardo nelle Valli del Nati­sone (UD).
Attualmente ha l’atelier a Pantianicco di Mereto di Tomba (Udine). Ha intrapreso la sua attività artistica alla fine degli anni ’70. È un di­segnatore attento e preciso che sa sfruttare fino in fondo ogni possibilità e qualità dell’effetto del segno lasciato dall’inchiostro di china. Il suo è un segno chiaro/scuro con cui riesce a costruire e definire i contorni rendendo volumi e le luci, sgra­nando o intrecciando i piccoli tratti del segno.
Un primo momento di analisi delle opere lo si evince dalla composizione basata su linee verticali e dia­gonali attraverso una geometria nascosta che ser­ve ad approfondire ed acutizzare l’osservazione, garantendo un corretto posizionamento delle parti con una giusta inquadratura. La tecnica a penna e inchiostro che l’artista mostra può essere riassun­ta con l’espressione “una volta e per sempre” che riflette il modo con cui egli stesso si confronta con il soggetto osservato. Questo modo di operare è simile alla formazione grammaticale di una frase letteraria dove i segni grafici ci appaiono come ag­gettivi qualificativi di una composizione.

Silvano Zompicchiatti è l’artista del bianco e nero, la sua personalità pittorica lo spinge e lo indirizza oramai da anni verso un disegno nitido, calligrafico, diligente e assoluto. La precisione da vero tecnico, nel suo disegno ce lo fa ammirare a tutto pieno nei paesaggi naturali e nelle architetture friulane, soprattutto quando il Friuli apre le pagine di una comunità speciale come quella delle Valli del Natisone alla quale l’artista è pienamente legato. Il disegno di Zompicchiatti si fonda tutto su questo rapporto tra bianco e nero tra silenzio e voce dell’anima, che richiama alla memoria luoghi dell’infanzia ma anche siti ancor oggi apprezzabili e vivibili. Se ci fosse colore la sua carica artistica sarebbe meno efficace, l’apprezzamento nasce proprio da questa consapevolezza forte di un contrasto vivo tra la pagina e il disegno, allora il segno è quasi inciso, affermazione, ribadire una vita, una natura, una architettura, dietro alla quale c’è una comunità, un popolo silente che non si vede, ma che sussiste e dà anima alle cose.
Collabora con l’UTE di Udine e Codroipo e con l’AUSER di Pasian di Prato, dove insegna corsi di tecnica ar­tistica. Interessanti le sue presenze a mostre col­lettive, personali, extempore, concorsi in Italia e in Europa ottenendo vari riconoscimenti, attestati e segnalazioni di merito.